mercoledì 23 ottobre 2013

I vantaggi della gestione patrimoniale con Genève Invest

Paesi del Nord Europa e Paesi mediterranei: tante le differenze, anche in ambito economico e finanziario. Se in Italia per la maggior parte dei nuclei familiari fonda i propri investimenti nell'immobile, in Europa e all'estero i risparmiatori si rivolgono al mercato finanziario. I grandi gruppi di gestione patrimoniale, quali Genève Invest, rappresentano per tali risparmiatori una concreta opportunità per tutelare il capitale iniziale e di disporre di un rendimento costante nel corso del tempo: una strategia che permette di integrare i redditi esistenti in maniera semplice e sicura.

Secondo i recenti dati, del resto, il mercato immobiliare italiano ed europeo non gode affatto di ottima salute:  il calo dei valori immobiliari è stimato intorno al 4,6 % in Italia per l’ultimo trimestre del 2012 rispetto al periodo analogo del 2011, una percentuale che peggiora il trend negativo, che nel terzo trimestre 2012, sempre secondo i dati della BCE, aveva fatto registrare una svalutazione dei beni immobili italiani pari al 3,8%. Non va meglio neanche in Spagna, dove si registra un -8%, in Irlanda con un -6%, e addirittura un -13% in Grecia, secondo i dati forniti dalla BCE sulla compravendita di immobili nell’Eurozona.

Di contro, il mercato finanziario si è rivelato, all'interno del generale scenario di crisi, un alleato straordinario per i risparmatori alla ricerca di un rendimento costante. La tendenza a rivolgersi ad intermediari indipendenti per la gestione del proprio patrimonio, ben radicata in tutto il Nord Europa, sta in questo senso cominciando a diffondersi anche fra i risparmiatori dell’area mediterranea. Sono gli analisti, d’altronde, a spiegare che in questo momento chiunque voglia far fruttare i propri capitali sia obbligato ad investire sul mercato finanziario in maniera professionale e calibrata. Sempre più, dunque, si diffondono i gruppi di gestione patrimoniale (spesso operanti in Svizzera e Lussemburgo ed autorizzati, ovviamente, a lavorare in Unione Europea) che accolgono le richieste dei risparmiatori e che sviluppano strategie d’investimento personali ed esclusive.

Le analisi e indagini mostrano l'opportunità di virare in maniera decisa verso il mercato finanziario, abbandonato un settore, quello dell’immobiliare, che in questo momento non ha più la forza di sostenersi dal punto di vista strutturale. La crisi economica, congiunta a quella bancaria, ha infatti limitato esponenzialmente il rapporto fiduciario che univa correntisti ed istituti dentro le logiche del credito in un corto circuito fra domanda ed offerta che ha prodotto un ribasso epocale.

Sono i paesi del Nord a indicarci, in questa congiuntura economica sfavorevole, la strada alternativa, ovvero quella dell’investimento finanziario, in attesa che il paese torni a crescere e che l’economia europea ritrovi un punto di assestamento condiviso.

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